domenica 23 gennaio 2011
27/1 - Giornata della memoria
lunedì 3 gennaio 2011
Il digitale
sono appena tornato.
cioè da un paio di settimane.
e surprise, c'è il digitale terrestre, completamente attivo, praticamente sostituisce il vetusto modo di comunicare.
e c'è il grosso drama che il tg3 dell'emilia è diventato quello del veneto e non c'è una soluzione feasible per permettere ai miei genitori di vedere l'amata testata bolognese. senza dire che è difficile far loro capire che ci sono più di 9 canali.
e ora i plus: c'è sportitalia con il basket (ok ok a qualcuno dello staff non piace dan peterson che commenta, ma è un problema che un nostro comune amico ha risolto in giornata consegnandoli una panchina. a dan, non a qualcuno dello staff) ci sono canali di films e repliche di programmi bellini con non troppa pubblicità.
c'è anche tipo virgin tv che se non ci fosse ringo potrebbe essere valida. tipo adesso stanno facendo vedere i clash.
per dire.
quindi io in questi giorni mi sono guardato un sacco di tv. anche perchè ero un po' malato.
ecco, ve lo volevo dire. tanto per i prossimi mesi non ne guarderò un cazzo.
si è capito qualcosa?
sabato 4 dicembre 2010
Noi gente della Bassa
In questo periodo in cui il nostro Governo ci invita a conservare le nostre radici,
in questo periodo in cui va tanto di moda qualsiasi forma di elenco,
prendendo spunto dal glorioso "il CODICE BOLOGNA" di Maso
penso
perchè non estremizziamo l'idea della bolognesità alla persicenità??
Cerco di spegarmi meglio:
proponiamo una sorta di elenco di pensieri/modi di dire/di fare/ecc strettamente legati alle nostre nebbiose terre, attingendo se necessario a quei favolosi anni '90 in cui c'era cultura.. e si sà, dove c'è cultura c'è fermento. o frumento.
Come le aste al ribasso, colui che troverà la frase più stringente ma condivisa da tutti vincerà l'ambito premio dei "Noi gente della Bassa contest" (che sostituisce il celebre "Gardo contest" di un paio (?) d'anni fa): Un fantastico Gadget del mitico Opatov Hotel.
Inizio io
1) Come il buon Max Pezzali insegna nel suo "rotta x casa di Dio", noi Gente della Bassa amiamo fare il giro del Prugnolo" prima di raggiungere una meta.
in evoluzione..
2) Fan: Noi Gente della Bassa conosciamo perfettamente il significato del verbo "infoiare"
3) Hattori Hanzo: Noi che la serata è veramente finita bene solo quando, prima di andare a casa, passiamo dal forno di Ravarino.
venerdì 3 dicembre 2010
Sunday I'm in love
Il mese mi intriga, è cool perchè è alla fine, c'è quell'aria d'attesa e di resa dei conti.
Conti che non tornano mai.
Tonight unica data italiana dei Kings of Leon al Futurshow station, bel gruppo americano di fratelli e cugini vari. Cantato dolente e rocchettino in bilico tra l'evergreen e il trendy "Virgin style", ma ci stanno dentro. Con "Sex on fire" mi h anno eccitato in più di un'occasione.
Ah, dimenticavo, bentornati a Friday I'm in love, quelli che senza la musica moriremmo.
Quelli che senza la musica non ci troveremmo ad essere sopresi, a volte, con fitte al cuore o brividi e sorrisi abbozzati, anche in solitaria, per il semplice fatto di ricordare una melodia, rivedere certe scene, incontrare certe persone.
Domenica 28 novembre, Feltrinelli in stazione Porta Nuova a Torino.
Dalla & De Gregori presentano il loro doppio cd dal vivo. Folla delle grandi occasioni anche se il posto è piccolo, l'evento passato in sordina, e la neve copiosa a tingere la città.
Sento una canzone in lontananza, poi gli applausi e i saluti, mentre sto acquistando una copia del loro "Work in progress", nella speranza utopica e giocherellona di farmelo autografare. Ho praticamente un muro umano davanti a me, contanto di Carabinieri come scorta.
Poi così, tra il dire e il fare, i silenzi e il caso, mentre controllo maniacalmente l'orologio perchè sto per perdere il treno ed erro nervosamente a casaccio per la sala, Lui sbuca da un angolo mai stato così gentile.
Ho davanti Francesco De Gregori.
Improvvisamente sono senza parole, lucidità, cognizione del tempo. Muto e pietrificato non so dove sono. Farfuglio qualcosa allungandogli il cd e l'unica cosa che mi esce sussurrata dalla bocca è: "autografo".
Potrei aggiungere "principe", "maestro", "grande", "bella Checco"... invece nulla. Solo un ordine impartito su due piedi.
Firma sfuggente come la leggenda vuole, guardando da un'altra parte. Riesco a dargli una pacca sulla spalla e a riordinare pensieri e parole, ma è già altrove.
Sarà poco, ma la giornata in cui incontri un tuo mito diventa d'improvviso romantica e unica.
Come di ritorno da un appuntamento galante andato bene, vado a prendere il treno camminando sulle nuvole, leggero e infinitamente felice.
Love
mercoledì 1 dicembre 2010
Prima-Pagina Pride.
I più attenti di voi avranno già visto la foto grande, in questi ultimi giorni. Si riferisce alle proteste degli studenti a Bologna, in particolare in stazione centrale. Qui, per esempio.
Non so se è già successo che una foto di Bologna finisse in prima pagina sul NYT.
Forse nemmeno il 3 agosto 1980, giorno dopo la strage, ci siamo meritati una foto in prima pagina. Non che ci sia molto merito neanche in questa.
domenica 28 novembre 2010
Arte orgogliosa.
sabato 20 novembre 2010
giovedì 26 novembre 2009
A Serious Man
"The Rabbi's busy... He's thinking."
lunedì 23 novembre 2009
E.B. - Dedicato ai pendolari
martedì 21 aprile 2009
INGLORIOUS BASTERDS
sabato 14 febbraio 2009
N.A.
venerdì 16 gennaio 2009
Friday I'm in love
Mentre in sottofondo passa un disco clamoroso, Com'è profondo il mare di Lucio Dalla, vorrei dire grazie all'America e agli americani per aver eletto Obama come presidente.
Forse è un cambiamento più a livello mentale e teorico che pratico, ma è già qualcosa. E' l'alba di un nuovo giorno e intanto aiuta a credere. A sperare.
Un grazie di cuore a Fabrizio De Andrè di essere esistito e di essere il migliore.
E' passato tanto tempo dall'ultimo venerdì amoroso, e sintetizzo ascolti, letture e visioni degne di nota.
MUSICA
Storia di un impiegato - Fabrizio De Andrè (1973)
In concerto - Fabrizio De Andrè e PFM (1979)
Via Paolo Fabbri 43 - Francesco Guccini (1976)
Chinese Democracy - Guns n' Roses (2008)
Dig Out Your Soul - Oasis (2008)The Sound of - The Smiths (2008)
Disintegration - The Cure (1989)
LIBRI
Le regole dell'attrazione - B.E. Ellis (1987)
Sogni di Bunker Hill - J. Fante (1982)
La canzone dei folli - C. Bukowski (1997)
Gente di Dublino - J. Joyce (1914)
FILM
Burn after reading - Cohen (2008)
Zeitgeist - P. Joseph (2007)
Celebrity - Woody Allen (1998)
What just happened - B. Levinson (2008)
Shine a light - M. Scorsese (2008)
Joy Division - G. Gee (2007)
venerdì 8 agosto 2008
Friday I'm in love
"Vogliamo eliminare la paura" annuncia fiero il Ministro della Difesa Ignazio La Russa a sostegno del nuovo piano di sicurezza.
Complimenti Ministro, non avevo paura ma forse adesso ne ho, insieme a tristezza e desolazione.
Al di là degli aiuti concreti e della ferrea repressione del crimine, ammesso e non concesso che miglioramenti possano arrivare, è il messaggio che non va.
Militari richiamano armi, guerra e tensione, non un bel modo per rasserenare gli animi e colorare le strade.
Di ritorno da una breve tappa a Belfast e Derry-Londonderry (sunday bloody sunday), dove alcuni quartieri mettono ancora i brividi, penso che le nostre siano solo inutili e offensive pagliacciate.
Per ritornare easy,
LIBRI
La confraternita dell'uva - J. Fante (1977)
Ancora una notte - R. Chandler (1958)
Il vecchio e il mare - E. Hemingway (1952)
MUSICA
The Chess Box - Etta James (2000)
Monetine - Daniele Silvestri (2008)
D'amore, di morte e di altre sciocchezze - Francesco Guccini (1996)
Suedehead. The best of Morrissey - Morrissey (1997)
Horses - Patti Smith (1975)
In direzione ostinata e contraria - Fabrizio De Andrè (2005)
martedì 10 giugno 2008
Waiting for...the Reunion.
Notizia tremenda e voluttuosa. Poi tirate fuori Hvar e Tossa, si possono aggiungere London e Munchen ma anche tranquilli week end di paura sulla linea Lidi-Marina. Capisci senza sforzo che in fondo questo vale la vita.
Avanti spolpiamo fino all'orgasmo questi nostri giorni verdi.
Tanto per tenervi aggiornati, e magari solleticare la fantasia, vi mostro uno dei passatempi più gettonati degli italiani qui a Dublino.
Colpa d'Alfredo
One more tune.
Four more Guinness.
venerdì 6 giugno 2008
IT'S GINO TIME.
(Per rendere il tenore della sfida più comprensibile alle nostre menti calcio-dipendenti, pensate a Italia-Brasile. Se neanche questo vi dice nulla, vi invidio parecchio per la vostra impermeabilità.)
Da fanatico e disoccupato quale sono, ho già letto di tutto su questo argomento, quindi non sarà difficile per nessuno leggere cifre, numeri e aneddoti che cercano di spiegare a parole quanto leggendaria sia questa finale e quali incredibili momenti storici ricordi. Mi guardo bene quindi, dal riportare noiose e banali annotazioni di questo tipo.
Voglio però qui, ora, svelare ai più la meravigliosa storia che tanto fa impazzire i mai troppo svegli tifosi dei Celtics.
Si tratta di GINO, la prima, a memoria di primate verde, mascotte virtuale.
Ne avevo già sentito parlare, ma il Boston Globe mi ha illuminato a dovere. Avrei dovuto saperlo: a cazzate, a Boston, si è sempre avanti... Qui trovate due info in più.
Per capire un pò meglio è necessario un piccolo antefatto (sudo abbondantemente nel mischiare queste due cose, come nel mescolare il santo e il profano, il sangue e la... va bè, avete capito).
Red Auerbach, il più incredibile allenatore dei Celtics, icona quasi religiosa di Boston e dell'NBA in generale, aveva l'abitudine di accendersi un sigaro, quando si accorgeva che la partita era virtualmente finita e suoi ragazzi si apprestavano a portare a casa il risultato. E' un gesto che significava che ormai non c'era più nulla da fare, la partita era vinta. Con discutibile originalità da un pò di anni ci sorbiamo la scenetta di Dan Peterson (ex-coach e purtroppo non ancora ex-commentatore), che sputa fuori il suo fastidioso "Mamma, butta la pasta!".
Oggi, invece, quando le partite casalinghe dei biancoverdi hanno ormai preso inevitabilmente la via dei Celtics, ecco che compare GINO, sugli schermi del Jumbotron, il cubo che pende dal soffitto degli impianti sportivi americani. GINO altri non è che uno dei ballerini di uno show anni '70, le cui immagini compaiono sugli schermi sulle note di una coinvolgente "Shake Your Booty".
Niente di anomalo, se non che alla vista di GINO, un Carlito Brigante che indossa una t-shirt attillata con il simbolo del mitico Gino Vannelli, la folla impazzisce letteralmente per i suoi spassosi passi. Ci sono anche i contest "Can you dance like Gino?" e il "GINO look-alike contest".
Dicono a Boston: "His shirt is too tight. But his moves are just right."
Non dico nient'altro, lascio una clip.
Da Red Auerbach a GINO. Forse le finali, oggi, sono tutto, ma non classiche.
Almeno per un paio d'ore oggi, si parlerà di basket.
martedì 13 maggio 2008
Spulciando su youtube.
A parte la solita eleganza e dolcezza di De Gregori e la solita genuinità un pò cialtrona di Red Ronnie, ditemi, ma Vasco non fa ridere e piangere allo stesso tempo?!?
Fatevi anche i tipi incazzati che si scagliano ora su uno, ora sull'altro...
Poi, visto che in Opatov si legge alla grande:
De Gregori su John Fante (Chiedi alla polvere)
Cheers
sabato 12 aprile 2008
IL MIO VP
Peccato essere arrivati tardi, quando cioè tutta la vicenda aveva già preso le forme della storiella. E' infatti leggendo il San Francisco Gate che ho scoperto che quache giorno fa sul sito della casa bianca sono comparse alcune foto del nostro vice presidente preferito, Dick Cheney, alle prese con una rilassante battuta di pesca. Tra le foto, pubblicate probabilmente per cercare (inutilmente) di alzare la già elevatissima popolarità di DICK, c'è n'è una che lo ritrae in un fiero primo piano, con tanto di cappello e occhiali da sole. Fin qui, niente di strano.
Molti, forse quelli che lo conoscono meglio, hanno individuato, nel riflesso degli occhiali stessi, l'immagine specchiata di una donna nuda, vero motivo del sorrisone di DICK. Queste sono le gite in barca che ci aspettiamo dai nostri. leader. Peccato aver dovuto, mentendo, smentire e appellarsi ad un'illusione ottica.
Noi, DICK, che sappiamo la verità, da oggi, ti apprezziamo ancora di più.
venerdì 2 novembre 2007
Californication. E altri deliri.
Qualche giorno fa ho visto un video sul sito del Corriere della Sera (CorriereTV) nel quale il-di-solito-tranquillo Aldo Grasso si lanciava in una impavida invettiva al vetriolo contro la "vergognosa" programmazione dei telefilm. Guardatela per favore, non solo perchè l'immagine di Aldo Grasso che si trasforma da mite critico televisivo ad atroce perseguitatore di Tiraboschi (responsabile di Italia Uno, ribattezzato Tirapacchi) vale lo sforzo, ma anche perchè ha dannatamente ragione.
Le programmazioni dei telefilm sono da sempre materia di vergogna per il nostro Paese. Al pari di politica e mafia, dirà qualcuno. Considerando la nostra attuale scala di valori, io credo molto di più.
Poi ho scoperto, grazie al sempre attento sito di Matteo Bordone (questo post in particolare), che c'è un modo molto più semplice di seguire la serie che ci piace. Più veloce, indipendente dai capricci auditel-guidati delle reti italiane ed anche "in anticipo" rispetto alle letargiche velocità alle quali ItaliaUno e compagnia ci hanno abituato.
Esiste questo sito, Watch TV Sitcoms.com, che forse avrà i giorni contati, che ti permette di vedere l'episodio che vuoi, quando vuoi e senza pubblicità. Il prezzo da pagare è la lingua inglese, ma credo che sforzarsi un pò non faccia male a nessuno di noi, data l'etichetta di "penosi conoscitori di lingua inglese" che tutto il mondo, giustamente, ci appioppa.
Ed ecco che ho scoperto la nuova serie Californication, con David Duchovny, che smessi i panni che indossava in quella palla di telefilm che era X-Files, interpreta uno disastrato scrittore donnaiolo che nella prima puntata va a letto con la figlia sedicenne del prossimo marito della sua ex, alla quale porge la fantastica domanda "How old she might be?". Lei, inconsapevole ovviamente risponde "She IS sixteen"...
(la provocante sixteen-years-old è interpretata dalla ex-bimbetta de LA TATA...)
Prima scena spettacolare. Non anticipo niente, andate a vedere il primo episodio qui, poi mi dite se mi sbaglio. Episodi come questo a parte, nonostante sia classificato come "vietato ai minori di" per linguaggio e scene oscene, violenza e contenuti "da adulti" è comunque di stampo malinconico.
Non pensavo proprio di poter considerare azzeccata una sigla dove una Porsche con a bordo Mulder (o Scully, checazzoneso...) scorazza per le strade della California con "You can't always get what you want" sullo sfondo... Difficile non abusare di questa canzone. Ce l'hanno fatta.
E anche la scena finale: "Rocket Man". E ne esce molto bene.
Ha ragione Matteo Bordone quando dice che, nonostante le apparenze da solito telefilm maschilista da maschi, si tratta di una serie su una storia d’amore. È effettivamente raccontata in modo insolito, ma non sta scritto da nessuna parte che le cose non possano andare anche così. È un frequente stereotipo considerare l’uomo come insensibile alle questioni di coppia. Qui i sentimenti emergono, in modo buffo, assurdo, volgare e talvolta deficiente. Ma è anche questo che piace.
Alcune citazioni dal primo episodio che solo alcuni fan (come me) di un noto scrittore Angelino possono cogliere:
-il protagonista Duchovny nella serie fa lo scrittore e si chiama HANK
-una delle prime frasi che gli rivolge la sua ex è “You are a dirty old man!”
Il cerchio si chiude.
lunedì 15 ottobre 2007
CRIME AND PUNISHMENT - MAGARI...
Poi, il "canale dei vecchi" della tv italiana, Rete4, che stasera trasmetteva in maniera esclusiva qualcosa di decente (siamo messi di merda o no?), mi ha convinto a spolverare la rubrica, a suon di penitenziari, pene capitali e braccio della morte made in "Il Miglio Verde".
La news per i madrelingua: http://www.latimes.com/news/local/la-me-gambino15oct15,1,3089433.story?ctrack=1&cset=true
La news per i pigri: un giudice di Los Angeles ha rifiutato l'estradizione in Italia per un certo mafioso della famiglia Gambino, perchè a suo dire (ma sembra che non si affatto l'unico) il regime di "carcere duro" al quale sarebbe sottoposto qui è eccessivo, disumano, alla stregua di una tortura.
Mi è venuto da pensare che i mafiosi sono fortunati, perchè c'è qualcuno che pensa alla loro dura posizione nel caso in cui vengano beccati e sottoposti a 41bis. C'è qualcuno che si preoccupa della terribile "pressione psicologica" (ho sentito questo) che grava sulla loro persona. Si farebbe della facile, quanto inutile, polemica se si pensasse che chi parla (e sentenzia) è un giudice di un sistema giudiziario che si è visto costretto a incarcerare 1 cittadino su 136... Facile e fine a se stessa. Ma quante stronzate che si sentono a volte...
mercoledì 3 ottobre 2007
TIPS
SONO PIACIUTE: http://www.freddynietzsche.com/2007/09/coi_i_piedi_piatti.php