sabato 4 dicembre 2010

Noi gente della Bassa


In questo periodo in cui il nostro Governo ci invita a conservare le nostre radici,
in questo periodo in cui va tanto di moda qualsiasi forma di elenco,
prendendo spunto dal glorioso "il CODICE BOLOGNA" di Maso

penso

perchè non estremizziamo l'idea della bolognesità alla persicenità??

Cerco di spegarmi meglio:
proponiamo una sorta di elenco di pensieri/modi di dire/di fare/ecc strettamente legati alle nostre nebbiose terre, attingendo se necessario a quei favolosi anni '90 in cui c'era cultura.. e si sà, dove c'è cultura c'è fermento. o frumento.
Come le aste al ribasso, colui che troverà la frase più stringente ma condivisa da tutti vincerà l'ambito premio dei "Noi gente della Bassa contest" (che sostituisce il celebre "Gardo contest" di un paio (?) d'anni fa): Un fantastico Gadget del mitico Opatov Hotel.

Inizio io

1) Come il buon Max Pezzali insegna nel suo "rotta x casa di Dio", noi Gente della Bassa amiamo fare il giro del Prugnolo" prima di raggiungere una meta.

in evoluzione..
2) Fan: Noi Gente della Bassa conosciamo perfettamente il significato del verbo "infoiare"

3) Hattori Hanzo: Noi che la serata è veramente finita bene solo quando, prima di andare a casa, passiamo dal forno di Ravarino.

venerdì 3 dicembre 2010

Sunday I'm in love

Giornata gelida ma è dicembre quindi tutto va bene.

Il mese mi intriga, è cool perchè è alla fine, c'è quell'aria d'attesa e di resa dei conti.

Conti che non tornano mai.

Tonight unica data italiana dei Kings of Leon al Futurshow station, bel gruppo americano di fratelli e cugini vari. Cantato dolente e rocchettino in bilico tra l'evergreen e il trendy "Virgin style", ma ci stanno dentro. Con "Sex on fire" mi h anno eccitato in più di un'occasione.

Ah, dimenticavo, bentornati a Friday I'm in love, quelli che senza la musica moriremmo.

Quelli che senza la musica non ci troveremmo ad essere sopresi, a volte, con fitte al cuore o brividi e sorrisi abbozzati, anche in solitaria, per il semplice fatto di ricordare una melodia, rivedere certe scene, incontrare certe persone.

Domenica 28 novembre, Feltrinelli in stazione Porta Nuova a Torino.
Dalla & De Gregori presentano il loro doppio cd dal vivo. Folla delle grandi occasioni anche se il posto è piccolo, l'evento passato in sordina, e la neve copiosa a tingere la città.
Sento una canzone in lontananza, poi gli applausi e i saluti, mentre sto acquistando una copia del loro "Work in progress", nella speranza utopica e giocherellona di farmelo autografare. Ho praticamente un muro umano davanti a me, contanto di Carabinieri come scorta.

Poi così, tra il dire e il fare, i silenzi e il caso, mentre controllo maniacalmente l'orologio perchè sto per perdere il treno ed erro nervosamente a casaccio per la sala, Lui sbuca da un angolo mai stato così gentile.

Ho davanti Francesco De Gregori.

Improvvisamente sono senza parole, lucidità, cognizione del tempo. Muto e pietrificato non so dove sono. Farfuglio qualcosa allungandogli il cd e l'unica cosa che mi esce sussurrata dalla bocca è: "autografo".

Potrei aggiungere "principe", "maestro", "grande", "bella Checco"... invece nulla. Solo un ordine impartito su due piedi.

Firma sfuggente come la leggenda vuole, guardando da un'altra parte. Riesco a dargli una pacca sulla spalla e a riordinare pensieri e parole, ma è già altrove.

Sarà poco, ma la giornata in cui incontri un tuo mito diventa d'improvviso romantica e unica.

Come di ritorno da un appuntamento galante andato bene, vado a prendere il treno camminando sulle nuvole, leggero e infinitamente felice.

Love

mercoledì 1 dicembre 2010

Prima-Pagina Pride.

Non avessi disdetto il mio abbonamento al rinomato quotidiano d'oltre oceano New York Times, in favore del più temperato Miami Herald, mi sarei trovato, questa mattina il seguente bel primo paginone:

I più attenti di voi avranno già visto la foto grande, in questi ultimi giorni. Si riferisce alle proteste degli studenti a Bologna, in particolare in stazione centrale. Qui, per esempio.

Non so se è già successo che una foto di Bologna finisse in prima pagina sul NYT.
Forse nemmeno il 3 agosto 1980, giorno dopo la strage, ci siamo meritati una foto in prima pagina. Non che ci sia molto merito neanche in questa.